Il caso Romeo e le conseguenze del giustizialismo

Le ultime notizie relative all’assoluzione di Alfredo Romeo nell’ambito dell’inchiesta Global Service e, a pochi giorni di distanza, quella di Antonio Bassolino dall’accusa di falso in merito al casale di Cortona, inducono a una riflessione su giustizia e politica.

Quali sono i rapporti fra magistratura e società civile? Perché c’è stata una criminalizzazione giudiziaria di un intero periodo storico a Napoli? A queste domande prova a rispondere Aurelio Musi su Repubblica, definendo questi due casi “montagne che hanno partorito topolini”, cioè inchieste che si sono rivelate basate sul nulla o su fatti di poco conto.

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Patrimonio residenziale, la proposta di Romeo gestioni per Roma

Quando si affronta l’argomento degli alloggi pubblici immediatamente arrivano i dati relativi ai prezzi degli affitti e alla carenza di immobili a costi accessibili.

Fino a ottobre 2014 Romeo Gestioni ha l’incarico di occuparsi del patrimonio pubblico di Roma e ha appena presentato un piano per ottimizzare le dismissioni di una parte dei 29.588 beni immobiliari di proprietà del Comune, e d’altra parte valorizzare gli altri per poterne trarre più risorse.

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Alfredo Romeo e gli errori della magistratura

In seguito alla sentenza della Cassazione che ha respinto il ricorso della procura sull’inchiesta “Global Service”, è il caso di fare qualche riflessione sulle responsabilità dei magistrati e su questa sentenza storica, che annulla 22 reati e, di fatto, cancella un’intera inchiesta. Alfredo Romeo, intervistato da Il Tempo, ha voluto ricordare Giorgio Nugnes, che si tolse la vita perché non riusciva a sopportare di essere stato coinvolto nell’inchiesta essendo innocente.

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Romeo Gestioni propone un piano dismissioni al Comune di Roma

Nonostante i progetti presentati da Romeo Gestioni per aiutare il Comune a risparmiare e recuperare somme da investire nei servizi più urgenti per i cittadini, a Roma tutto sembra essersi fermato.
Ci si riferisce al blocco riguardante l’alienazione di ben 600 edifici di proprietà comunale, una cessione annunciata già lo scorso autunno legata al decreto Salva-Roma e progettata per impedire l’aumento delle imposte locali Irpef e Imu-Tasi.

Di quali stabili si tratta? Si tratta di uffici comunali in via Del Corso, appartamenti in zona Colosseo e Fontana di Trevi, negozi in altre parti prestigiose del centro storico affittati a prezzi fuori mercato, infatti il Comune guadagna ogni anno 60.000 euro da quelli residenziali e circa 130.000 euro da quelli adibiti a terziario.

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