Alfredo Romeo, le dismissioni unica via d’uscita

Ogni giorno si aggiungono commenti autorevoli nei confronti della situazione finanziaria di Napoli, e quasi tutti sono concordi nel dire che l’unica via da percorrere è quella delle dismissioni: vendere i beni immobili per ricavare fondi utili da investire nel sociale e soprattutto ripianare il debito.

Fino a oggi è stata l’impresa di Alfredo Romeo a occuparsi della riscossione affitti e delle prime vendite degli alloggi Erp (che hanno fruttato oltre 100 milioni di euro), per cui in futuro si dovrebbe procedere alla dismissione dei beni di pregio e degli altri edifici non utilizzati dal comune, però non è tutto così semplice.

Il bando per l’assegnazione delle dismissioni, infatti, non è ancora pronto e il Comune terrà conto dell’offerta più vantaggiosa tra quelle disponibili, a discapito della qualità. Ci sarà un periodo di interregno dopo la scadenza del contratto con Romeo e non si sa chi ricoprirà questo incarico; si profila una soluzione in house. Ciò vuol dire che l’amministrazione sta pensando a una società di servizi che possa sostituire Romeo Gestioni, ma come ha ricordato anche Lettieri, capo del centrodestra in consiglio comunale, cambiare gestore dalla sera alla mattina è molto rischioso perché non ci sono altre imprese che hanno la capacità di gestire un patrimonio immobiliare così vasto.

Nel frattempo il Governo ha aumentato il fondo per Napoli portandolo a 200 milioni, che saranno in ogni caso insufficienti per risanare il debito di 850 milioni derivanti dalle inefficienze di decenni di cattiva politica, come ben sa de Magistris. La collaborazione di un privato autorevole come Romeo può essere l’unica ancora di salvezza per il Comune di Napoli, così da evitare di dover chiedere aiuti a Roma e sperare di ottenere risorse. La città è a un bivio ed è indispensabile prenderne atto.

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