Alfredo Romeo spiega il facility urbano

L’attività caratteristica del Gruppo Romeo ha sempre avuto una forte caratterizzazione con la gestione del patrimonio immobiliare pubblico e quindi una capillare presenza sul territorio e conoscenza dello stesso. È ipotizzabile e concretamente realizzabile passare da una fase di semplice gestione ad una di valorizzazione?

Noi abbiamo iniziato circa trent’anni fa a pensare alla valorizzazione del territorio. Solo che i tempi non erano maturi per un’idea così innovativa, oserei dire rivoluzionaria. E dunque abbiamo iniziato a pensare ai “segmenti” di questo processo: il Property per cominciare. Anche solo quella era una rivoluzione, e cominciando a gestire in particolare un patrimonio immobiliare complesso (per struttura e contesto) come quello di Napoli, abbiamo di fatto creato dal nulla processi, sistemi, tecnologie, know-how e valore.

Un’esperienza enorme che ci ha consentito di gareggiare e operare anche altrove con successi imprenditoriali importanti e riconosciuti su tutto il territorio nazionale. L’altro segmento, il Facility, è venuto a seguire quasi fisiologicamente. Era un’area di intervento anch’essa ai primordi, ma che rispondeva a crescenti esigenze del mercato che iniziava a orientarsi verso l’esternalizzazione dei servizi.

Anche qui noi abbiamo “immaginato futuro” – come amo ripetere in continuazione ai miei collaboratori – e non solo ci siamo specializzati con una struttura ad hoc, ma abbiamo rivoluzionato il mercato offrendo servizi su misura, oserei dire “sartoriali”, ai clienti. Tutto questo ci consente oggi di implementare le due esperienze e di elaborarne di nuove, con un processo di integrazione di capacità e competenze, che va oltre la fornitura di un servizio e approda alla progettazione di un piano di valorizzazione e gestione urbana e/o del territorio. Come vede l’ho presa alla larga, ma era indispensabile per rispondere correttamente alla sua domanda: sì, si può passare dalla gestione alla valorizzazione. Dico di più: SI DEVE passare alla valorizzazione. Oggi i tempi sono maturi, perché c’è un bisogno che anche prima esisteva ma era eluso: la ricerca di risorse economiche. Sono finiti i tempi delle rimesse statali agli enti locali, sono finiti i tempi di una gestione approssimativa dei tributi territoriali. Tutto va ottimizzato e quindi valorizzato. Su questo fronte, ancora una volta noi siamo andati avanti, in particolare con la progettazione di un prototipo di gestione integrata del territorio (il prototipo INSULA) che presenteremo a EIRE 2012 e che credo rivoluzionerà il concetto di amministrazione urbana.

Alfredo Romeo, ci può anticipare qualcosa?

Posso anticipare molto: noi abbiamo messo a punto il piano di gestione auto-sostenibile di un’area della città, il Borgo Antica Dogana, che fronteggia il porto di Napoli. È qui che si fondono i vecchi segmenti del Property e del Facility, che diventano categorie superate se prese a sé stanti, ma che invece fuse e implementate tra di loro, applicate a una gestione del territorio per prestazione e per risultato, diventano una unica nuova categoria (vogliamo chiamarla per esempio Facility Urbano?) che può garantire servizi di qualità, eccellenti, e ottimizzazione e pianificazione delle risorse.

Noi siamo in grado di dimostrare che una corretta gestione integrata, affidata con appalti e concessioni, ed elaborata per progetti urbani e non per funzioni amministrative, possa portare valorizzazione del territorio, risparmio per gli enti comunali e soprattutto un’enorme qualità dei servizi per il cittadino-utente. Non solo: il prototipo consente di immaginare un importante incremento dei valori catastali (e quindi dell’IMU), di quelli immobiliari e anche della possibilità di incassare più tributi con vantaggio delle casse comunali ma sempre con una qualità dei servizi che viene controllata dal cittadino. Sono convinto, ripeto, una rivoluzione.

Alfredo romeo intervista su facility urbano[slideshare id=12894639&w=477&h=510&sc=no]

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