Alfredo Romeo è presidente di IFMA, il capitolo italiano dell’International Facility Management Association, l’associazione no-profit fondata nel 1980 negli Stati Uniti allo scopo di promuovere e sviluppare il Facility Management.

Scopo dell’Associazione è promuovere la disciplina in Italia e contribuire a creare una classe di professionisti in grado di far progredire il settore del facility management; persegue questo obiettivo attraverso studi dettagliati del mercato, nonché attività di comunicazione e formazione.

I punti principali del programma della presidenza di Alfredo Romeo di IFMA Italia possono essere sintetizzati:

  • la promozione del Facility Management al territorio come elemento operativo determinante, strategico e volano economico auto-sostenibile utile alla riqualificazione e valorizzazione urbana e territoriale, al raggiungimento di una maggiore efficienza delle PA locali e al miglioramento degli standard di qualità della vita della popolazione interessata;
  • coniugare l’economicità con la qualità, e l’innovazione dei servizi con la capacità di concretizzare elevate performance di risultato, puntando a eliminare dal mercato pubblico dei servizi di Facility e/o Property Management le gare al massimo ribasso, in favore di quelle aggiudicate con il metodo dell’offerta economicamente più vantaggiosa.
  • il rilancio della specificità e della peculiarità di mercato delle aziende specializzate di servizi che operano nel settore immobiliare per la gestione e la valorizzazione dei beni. Ciò verrà ottenuto inibendo l’accesso a tale segmento di attività, anche con appositi interventi normativi, delle aziende collegate o di diretta emanazione di operatori della finanza immobiliare (SGR), per l’evidente incompatibilità – finora incensurata – fra le due funzioni. Una situazione fortemente lesiva del mercato e, di conseguenza, della qualità del prodotto-servizio erogato);
  • la ricerca di un più evoluto e naturale rapporto tra pubblico e privato, che consenta un corretto e trasparente dialogo fra le parti. Un dialogo utile ad approntare e offrire al mercato modelli innovativi di servizi dotati di una comprovata sostenibilità imprenditoriale, immediatamente realizzabili e capaci di portare benefici alla collettività;
  • l’evoluzione della cultura e dell’agire degli operatori del mercato complessivo potenziale (PA di governo centrale e locale, committenza e aziende di servizio, mondo delle professioni, etc.) per lo sviluppo di un mercato dei servizi che sia più competitivo sul piano della qualità, della efficacia e della economicità dei risultati e meno ostaggio del contenzioso strumentale e della burocrazia grazie a regole certe, codici etici, attività formative, ecc.
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