Appalto all’ospedale Cardarelli: la Romeo Gestioni rimarrà operativa nell’erogazione del servizio di pulizie del più grande ospedale del Mezzogiorno. In attesa della camera di consiglio, prevista per il 7 giugno prossimo, in cui il Consiglio di Stato si riunirà in composizione collegiale per decidere sull’annosa vicenda che ruota attorno all’appalto in questione, il 25 maggio, su ricorso urgente della Romeo Gestioni che aveva impugnato, chiedendone la revoca, il decreto presidenziale di sospensione firmato il 21 maggio scorso dal presidente Franco Frattini, il consigliere delegato Giulia Ferrari, della terza sezione, ha firmato un decreto in cui si chiarisce che «il decreto del 21 maggio espressamente dispone solo la “sospensione della esecutività dell’impugnata sentenza fino alla discussione collegiale in camera di consiglio” con la conseguenza che certamente non può essere interpretato nel senso di prevedere il subentro nell’appalto della Florida 2000», respingendo l’istanza di revoca. La Florida 2000 srl è il precedente gestore del servizio di pulizie, che nel 2014 non si aggiudicò l’appalto, vinto invece dalla Romeo spa.
La Romeo Gestioni, dunque, in considerazione di questa più recente pronuncia, fa sapere che resterà «operativa a tutti gli effetti», confidando nel fatto che «il 7 giugno il Consiglio di Stato, in composizione collegiale, porrà probabilmente fine a questa annosa vicenda in cui – sostiene – la Florida 2000 cerca di rientrare dalla finestra in un appalto che aveva perso in sede di gara a vantaggio di Romeo Gestioni».
L’appalto fu affidato alla Romeo in considerazione dell’offerta tecnica, ritenuta «più performante», e dell’offerta economica che «consentiva (e consente) al Cardarelli – sottolinea la società – il risparmio complessivo di circa 20 milioni di euro in quattro anni per la gestione della complessa gamma di pulizie di cui necessita la grande azienda ospedaliera». Dalle scale ai giardini, dalle corsie alle camere operatorie. Un appalto importante, finito al centro di un braccio di ferro giudiziario portato avanti a forza di ricorsi, finanche con l’interessamento dell’Anac (l’Autorità nazionale anticorruzione) che ha posto la sua attenzione sulla fase esecutiva del contratto e ha trasmesso gli atti alla Procura della Repubblica e alla Procura della Corte dei Conti. «I rilievi avanzati dall’Anac – è la replica della Romeo Gestioni – sono infondati perché puntano il dito su aumenti di corrispettivi che sono previsti, nei modi e nelle misure, dalla gara di appalto, e soprattutto perché sono stati trasferiti alla conoscenza della Florida e dell’amministrazione del Cardarelli senza darne comunicazione alla Romeo Gestioni con la richiesta delle eventuali e normali chiarificazioni e controdeduzioni. Non a caso contro questa procedura è stato presentato ricorso di urgenza al Tar del Lazio». La tesi della Romeo Gestioni fa leva non solo sull’aspetto economico («gli enormi risparmi garantiti al Cardarelli sono tutti all’evidenza dei rendiconti» sostiene), ma anche sulla qualità del servizio (indicando «gli oltre 150 encomi da parte dei reparti e delle strutture interne dell’ospedale che hanno avuto un riscontro costante sul piano della ottimizzazione del servizio») e sulla posizione assunta per portare il livello delle prestazioni a standard europei sul fronte della disciplina e del decoro sul posto di lavoro. «Dal 2014 a oggi la Romeo Gestioni, che per legge ha dovuto assorbire il personale in carico del precedente gestore, e cioè della Florida 2000, ha presentato 9 esposti all’autorità giudiziaria su possibili rischi di infiltrazioni criminali. Esposti – sottolinea la società – tutti indistintamente archiviati da Anac, Prefettura, Questura, Regione e Cardarelli». Tra le decisioni prese in questi anni la società evidenzia, inoltre, i 400 provvedimenti di contestazione a carico di 200 diversi dipendenti, 6 provvedimenti di ammonizione, 134 applicazioni di multe, 60 provvedimenti di sospensione dal lavoro, 10 provvedimenti di licenziamento, 6 trasferimenti ad altri cantieri. La Romeo Gestioni punta, dunque, sulla politica di trasparenza adottata negli anni e su una serie di altre argomentazioni, anche più strettamente tecniche e legate ai dettagli della gara, e sostiene di essersi aggiudicata l’appalto regolarmente. La Florida 2000, il precedente gestore che ha perso l’affare posizionandosi secondo nella graduatoria, ha ingaggiato la battaglia legale ipotizzando presunte irregolarità, con riferimento a una presunta «rinegoziazione» non consentita dalla legge. Ne è nato un caso, discusso dinanzi al Tar della Campania nel gennaio 2015, poi al Consiglio di Stato nel luglio di quello stesso anno, e di nuovo impugnato fino ad arrivare dinanzi al Tar del Lazio per la delibera Anac e ancora, più di recente, dinanzi al Consiglio di Stato (la terza sezione) per la vicenda dell’appalto. Per garantire il servizio di pulizie nelle varie aree dell’ospedale Cardarelli sono impiegati circa 350 lavoratori.