CRESME Consulting, soluzioni concrete per il territorio

ll Gruppo CRESME, fondato nel 1962, realizza ricerche e favorisce incontri fra operatori pubblici e privati nell’ambito di uno sviluppo territoriale sostenibile. CRESME Consulting è una delle più affermate e qualificate organizzazioni italiane nel settore delle costruzioni, degli assetti e le trasformazioni territoriali e delle tematiche amministrative degli organismi pubblici.

Come società di consulenza, CRESME realizza studi di fattibilità di concrete soluzioni e l’attiva partecipazione alla loro realizzazione, avvalendosi di un team di partner e consulenti qualificati e specializzati nelle varie discipline.

Con i suoi 50 anni di esperienza CRESME è in grado di analizzare costantemente l’andamento dei diversi mercati delle costruzioni, dall’immobiliare alla nuova produzione edilizia, dalla manutenzione al recupero, ai lavori pubblici, ai singoli prodotti e materiali, offrendo agli operatori del settore uno strumento indispensabile di conoscenza strategica.

Fra i lavori, ricordiamo:

• l’annuale Rapporto Congiunturale CRESME, strumento giunto alla XX edizione (www.cresme.it);
• il portale di approfondimento sull’edilizia e sugli appalti pubblici (www.edilbox.it);
• l’Osservatorio Nazionale sul Partenariato Pubblico Privato e sul Project Financing (www.infopieffe.it);
• l’Osservatorio Nazionale sul Facility Management (www.osservatoriofm.it).

Mancata riscossione dei fitti del Comune: assolta la Romeo – La Repubblica

Pubblichiamo per intero l’articolo di oggi di Repubblica sull’assoluzione di Alfredo Romeo per il caso della riscossione dei fitti nella città di Napoli.

ASSOLTA la società Romeo, ex gestore del patrimonio comunale. Assolti due ex assessori al Patrimonio, Ferdinando Balzamo e Ferdinanzo Di Mezza e l’ex presidente della commissione patrimonio Amodio Grimaldi. Non dovranno risarcire il Comune di Napoli: così ha deciso la Corte dei conti con sentenza depositata ieri. La Procura aveva ipotizzato un danno erariale di quasi 90 milioni di euro. Al centro dell’inchiesta le mancate riscossioni dei fitti dal 1999 al 2007. Assolto Romeo (difeso dagli avvocati Stefano Cianci e Raffaele Ferola) perché l’atto di citazione nei suoi confronti è “inammissibile”. Il motivo? Il gestore non è stato ascoltato dalla Procura, non ha avuto la possibilità di far valere le sue ragioni. “Difetto di audizione”, un tecnicismo. Mentre per gli assessori e il consigliere comunale, difesi dagli avvocati Felice Laudadio, Ferdinando Scotto e Roberto De Masi, il collegio presieduto da Fiorenzo Santoro entra nel merito: “Mancano elementi probatori: la scelta di concedere piani di rateizzo ai morosi risponde a esigenze di natura sociale ed economica”. L’inchiesta nasce dai dati contabili della gestione tra 1999 e 2007: perdite pari “a 107 milioni di euro”, segno per la Procura di una “gestione fallimentare”. Ma Romeo incassa anche un “incentivo per buona gestione pari a 4,23 per cento” (1,1 milioni di euro), nonostante le conclusioni della magistratura contabile: “La grave inerzia dell’affidatario Romeo ha favorito gli inquilini morosi”. Perché dagli accertamenti del Nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza era emerso un “fenomeno della morosità per il periodo 1991 a 2007 per un totale di 132,6 milioni di euro di cui 7,4 milioni oggetto di rateizzi e 72 milioni in contenzioso. La percentuale di utenti morosi è superiore al 50 per cento ed è più alta per il patrimonio non di edilizia residenziale pubblica per il quale non valgono considerazioni relative all’indigenza economica degli inquilini”. Come si è arginata la morosità? La Procura ha evidenziato che “solo un numero esiguo di contenziosi è stato definito con sentenza di sfratto per morosità”. Risultato: nessuno sfratto eseguito, a fronte di una mole di 2079 azioni giudiziarie affidate a cinque avvocati. “La scelta di conferire incarichi legali – scrive la Procura – è stata irrazionale e contraria al principio di economicità in quanto non si è proceduto all’esecuzione dello sfratto e sono stati concessi piani di dilazione in violazione alla norma regionale”. Nel dettaglio: “piani di rateizzo oltre i termini consentiti dalla norma, rateizzazione concesse a chi era destinatario di ordinanza di sfratto, piani di dilazione a chi già aveva sottoscritto rateizzi”. Non solo. “Le attività posta in essere per il recupero delle morosità mediante decreto ingiuntivo risultano essere quasi nulle”. E Romeo “aveva escluso dalla morosità i beni assegnati a partiti politici, associazioni e enti istituzionali pur essendo debitori di 5,2 milioni”.

Alessio Gemma

Città Metropolitana. L’occasione per riparare il territorio

Di seguito la lettera del Presidente Romeo pubblicata sulla rivista Sistemi di Logistica.

Caro Rocco,
ho ricevuto con grande piacere il Tuo libro, di cui ho apprezzato in primis il titolo, con quel concetto di “riparazione”, che non solo ha quella valenza tecnico-politica importantissima che intrinsecamente ispira da più di trent’anni il mio lavoro. Ma anche perche nel concetto di “riparare” e tacito pure quell’atto di contrizione e quell’impegno che tutti noi (cittadini, prima ancora che operatori) dovremmo mettere nel dovere di porre rimedio ai danni inflitti da decenni di incurie e di soprusi al nostro territorio.

Fatta questa premessa, aggiungo che personalmente diffido della “Città Metropolitana” come nuova istituzione amministrativa. Come sempre nel nostro Paese, si sono fatte trappe confusioni in partenza, e altre se ne faranno in fase di attuazione per favorire interessi variamente intrecciati, ma mai quelli primari di una corretta amministrazione a vantaggio del cittadino-utente.

Posso capire che il mio punto di osservazione possa apparire di parte e non obiettivo, ma devi credermi quando ti dico che ho sempre, profondamente creduto in una dimensione etica dell’impresa e che, di conseguenza, i miei modelli operativi sono stati pensati per rendere un servizio autentico alle comunità, pur dando a questa servizio un valore di remunerazione, fondamentale per l’impresa stessa.

Perche questa digressione? Perché la Città Metropolitana, non ha nulla – nel suo Dna – che possa rappresentare una credibile risposta ai bisogni dei cittadini. E infatti, andando a leggere il tuo libro (detto per inciso sono molto colpito dallo sforzo che fai anche come editore scientifico) trovo un entusiasmo e una scienza che si scontreranno con quella che sarà Ia realtà delle cose.

Detto ciò, Ia lettura del libra mi ha molto colpito. Ci sono infiniti spunti, in cui ritrovo lo spirito dell’integrazione dei servizi, e della funzionalità degli stessi espressa come strumento di crescita, di sviluppo e di modernità. In particolare il capitola da te curato, parrebbe sfondare una porta aperta quando determina Ia crucialità della mobilita e della connettività. Ma invece, allo stesso tempo, e di grande forza e impatto e indigna (e solleva mille interrogativi sui perché di tanti sprechi, ritardi e omissioni) quando spiega l’indispensabilità di un funzionale sistema di trasporti per emancipare culturalmente ed economicamente una comunità sociale piccola o grande che sia. E diventa un testa che suggestiona e rammarica allo stesso tempo, quando si addentra nel paragone con i modelli stranieri che – da tempo – puntando alla riqualificazione integrata dei territori urbani, non ragionano più) per segmenti concettuali, ma per un insieme compiuto e armonico di “avanzamento” civile e sociale attraverso piani di media periodo e una forte implementazione stratificata dei servizi.

Da trent’anni nel mio concetto di impresa, e questa il tracciato e l’obiettivo allo stesso tempo. Nella mia visione del progresso cittadino e quindi della qualità della vita delle comunità urbane, si ottengono risultati e riscontri, responsabilizzando il cittadino utente e al contempo ottimizzando al massimo le risorse del territorio; segmentando i servizi in funzione dei bisogni; integrando i progetti; implementando modelli innovativi nel solco anche e soprattutto di un forte cambiamento di mentalità e di cultura della politica e della pubblica amministrazione.

Scusami se mi sono allargato a pensieri che rischiano di apparirti esagerati o ingenui allo stesso tempo. Ma so che Ia tua scienza e Ia tua intelligenza ti danno modo di seguirmi e di intendere il senso profondo di quel che dico. Che altro non e, a bene vedere, che un desiderio e, consentimi l’immodestia, una capacita di applicare al meglio, con il know-how maturato di tre decenni e più, proprio quella scienza che tu illustri e metti a disposizione dei lettori con il tuo libro.

Sarebbe bello se anche solo una parte di quelle ipotesi e di quegli auspici, avessero ascolto da parte di una politica che continua purtroppo a essere sorda agli spiriti innovativi. Sarà ben lieto di regalarmi un tempo con te per conversare a voce di questi strumenti e di questi progetti, che potrebbero davvero non essere sogni e chimere.

A tal proposito, coglierò l’occasione per inviarti al più presto, per carriere, un volume da noi preparato per Ia linea scientifica del Sole24ore: “Valorizzazione e gestione integrata del Territorio – I modelli dell’Università di Harvard e dell’lnsula Romeo Gestioni di Napoli”. Spero sia di tuo interesse. Come spero che accada anche per il volume appena data alle stampe per Ia stessa Editrice, e che pure avrò il piacere di inviarti: “Patrimonio ltalia, Ia Risorsa”.

Un documento di forte analisi e impatto tecnico-politico su questi temi, con molti riferimenti a modelli e prassi stranieri. Non voglio tediarti di più. Nel ringraziarti per Ia bella esperienza che mi hai regalato donandomi il tuo libro, ti auguro che abbia il successo che merita e ti invio i miei più cordiali saluti.

Alfredo Romeo
Napoli, 21 aprile 2015

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