Venerdì 27 novembre, presso la suggestiva cornice dell’Ara Pacis di Roma, si è svolto il seminario “Gestire le città: La risorsa-Territorio per un New Deal italiano”, promosso dal Gruppo 24 Ore e dall’Osservatorio Risorsa Patrimonio Italia. Un momento di discussione che ha visto coinvolti importanti membri delle istituzioni e stakeholder del settore.
Durante il confronto, dinnanzi ad una vasta platea, i relatori hanno fatto il punto sulla situazione normativa del mercato dell’immobiliare e della riqualificazione, sollevando importanti temi di discussione che saranno sicuramente approfonditi durante iniziative future (Qui i video con gli interventi).
Ad aprire i lavori e a fare da moderatore, Giorgio Santilli del Sole 24 Ore, che ha ribadito l’importanza strategica del settore in grado di rimettere in moto l’economia del Paese, purché vengano fissate regole chiare per chi opera, sia nel pubblico che nel privato. “È molto importante, infatti”, continua Santilli, “che vengano aperti appositi percorsi di legalità, dove valori come la trasparenza possano definire un ambiente più competitivo e allo stesso tempo sano e utile all’economia del Paese”.
Il seminario prosegue é entrato nel vivo con la relazione di Alfredo Romeo, Presidente dell’osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia. Un discorso incentrato sul ruolo della qualità dei servizi, per la nascita di un New Deal italiano che possa rilanciare il settore. Ci sono margini straordinari per la ripresa dell’immobiliare e della gestione, a patto che vengano fissate nuove regole e si riescano a sfruttare nuove idee innovative. Fondamentale però sarà uno sforzo di progettazione e collaborazione con il Legislatore e l’Esecutivo. Allo stesso tempo, poi, secondo Romeo va fatta chiarezza sul ruolo ambiguo giocato dai Fondi immobiliari e dalle loro SGR, che approfittando di normative non adeguate operano in un contesto di chiaro conflitto d’interesse. Al contrario, sono i veri player, professionisti del settore, gli unici in grado di generare quel “valore economico collettivo” che sia di interesse anche dei risparmiatori.
Va quindi ridefinito anche il ruolo della Pubblica Amministrazione, che si potrà considerare come una vera e propria grande azienda di servizi soltanto se evolverà verso modelli organizzativi moderni e dinamici, uscendo quindi “dagli uffici” per aprirsi al dialogo con i privati.
Il discorso del Presidente Romeo acquista ancora più importanza oggi che l’articolo 24 dello “Sblocca Italia” prevede finalmente la possibilità che i cittadini possano interloquire con la PA, per organizzare insieme con i privati i servizi di cui hanno bisogno in cambio di vantaggi come le esenzioni fiscali e tributarie. Pertanto, prosegue Romeo, “servono modifiche al codice appalti per favorire la competitività e la trasparenza, che facciano chiarezza sul conflitto di interessi degli operatori SGR”. Inoltre, “serve mettere un freno alle gare al massimo ribasso, troppo condizionate dal mero formalismo, e contemporaneamente bisogna lavorare perché le centrali di committenza pubbliche si confrontino con gli operatori del mercato”. In sostanza, conclude Romeo bisogna passare da un’idea della manutenzione in emergenza delle città ad un’idea di gestione integrata trasparente: un esempio su tutti, il modello INSULA di Napoli, riconosciuto anche dagli altri relatori come il progetto simbolo del New Deal italiano.
Anche il Presidente dell’ANAC, Raffaele Cantone, con il suo intervento ha parlato del ruolo del pubblico nell’innovazione del settore: se da una parte Cantone ricorda che è “finito il tempo” delle risorse pubbliche illimitate per le grandi opere, dall’altra ribadisce l’importanza di fare attenzione a non ripetere le esperienze di quei “limiti” che hanno ostacolato, in passato, attività importanti. “La partnership pubblico-privato, in una fase economica con minori disponibilità di fondi pubblici, diventa uno strumento indispensabile per rimettere in moto il sistema dell’edilizia. Ma anche in questo caso vanno rispettate tutte le regole, con chiarezza fin dal principio”, sono state le sue parole. Per Cantone, poi, l’articolo 24 dello “Sblocca Italia”, è soltanto “uno spot”, mentre sarebbero preferibili codici di poche regole con meccanismi secondari chiari, attraverso regolamentazioni di soft-law.
Roberto Reggi, Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio, ha indicato la necessità di stabilire un sistema di valutazione unitaria per il patrimonio pubblico, al fine di valorizzare correttamente le risorse: “L’Agenzia – ha ricordato Reggi – gestisce oltre 47 mila beni di proprietà dello Stato per un valore complessivo di circa 60 miliardi di euro con un obiettivo ben preciso: valorizzare, razionalizzare e rendere più efficienti gli immobili dal punto di vista energetico, tecnologico e del benessere degli occupanti. Utilizza poi quelli non più strategici per l’uso pubblico al fine di ridurre la spesa dello Stato e generare valore economico, sociale e culturale per il Paese. Circa l’80%, in valore, di questo patrimonio gestito è costituito da edifici usati dalle amministrazioni dello Stato su cui si stanno attuando operazioni di razionalizzazione, come quella del Federal Building, per abbattere gli sprechi, contenere i costi e offrire un servizio migliore ai cittadini”.
Luigi Nicolais, Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, secondo cui la chiave per una nuova politica della riqualificazione sta nell’integrazione delle diverse competenze professionali (politici, imprenditori, scienziati, artisti o anche designer). Inoltre Nicolais, quando parla di innovazione e di smart city, fa riferimento alla necessità di rendere interoperabili i big data fra pubblico e privato, un obiettivo che implica però un cambiamento di mentalità all’interno della pubblica amministrazione.
Di cambiamenti urgenti all’interno della PA parla anche Veronica Nicotra, Segretario Generale dell’ANCI, che denuncia “una carenza di politiche nazionali sulle città, cioè una visione generale di sviluppo urbano che parta dal Centro”. Secondo Nicotra: “Il cambiamento profondo non è più rinviabile. Già da tempo – ha ricordato – in collaborazione con il Ministero della Funzione pubblica e con Palazzo Chigi, si stanno infittendo le valutazioni per arrivare, dopo l’approvazione dei decreti attuativi della Legge Madia, alla messa a punto degli aspetti che permetteranno il nuovo assetto e l’ammodernamento del sistema dei comuni: dalla riorganizzazione delle funzioni, anche in relazione a innovative strumentazioni, alle forme di aggregazione dei comuni, dalle responsabilità locali dei bilanci al rapporto più diretto tra risorse/fiscalità/servizi”.
Nuovi impegni per il pubblico, ma anche per il settore privato, come ha sottolineato Paolo Crisalfi, Direttore Generale di Assoimmobiliare, che invita le aziende a confrontarsi fra loro anche se competitor. Soltanto così, secondo Crisalfi, sarà possibile superare la crisi del settore.
Infine, il Presidente della Commissione Ambiente e Territorio della Camera, Ermete Realacci, conclude i lavori con un lungo intervento, dove trovano spazio anche tematiche come la sharing economy e un dibattito sui cambiamenti culturali e sociali di chi vive il territorio: “Dobbiamo uscire dalla crisi con un cambiamento: puntare su politiche organiche di riqualificazione urbana è strategico sia come azione anticiclica, che come azione per migliorare un patrimonio edilizio di scarsa qualità e sicurezza, rendendo più belle e vivibili le nostre città”. Realacci sottolinea dunque il ruolo del rapporto fra comunità e chi “fa le scelte”, ricordando come sia stata da poco assegnata una delega al Ministero delle Infrastrutture per velocizzare i processi di riqualificazione dei patrimoni urbani inutilizzati.
Durante il convegno sono stati anche illustrati alcuni dati dal volume “Patrimonio Italia, La Risorsa”, distribuito agli ospiti e presentato da Roberto Mostacci, membro del Comitato Scientifico Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia. L’ORP, è infatti un istituto nato con il preciso obiettivo di promuovere e catalizzare tutte le iniziative e le ricerche destinate allo sviluppo e alla valorizzazione del mercato del Real Estate. Il volume sintetizza ipotesi, esperienze e dati concreti sul settore per una produttiva mobilitazione a sostegno sia dell’azione amministrativa che di quella del privato. Inoltre, il Sole 24 Ore ha dedicato all’evento uno speciale con interviste e approfondimenti, disponibile a questo link.