Romeo Gestioni, il procedimento penale danneggia le imprese

“L’azione penale andrebbe intrapresa con meno disinvoltura, a volte è sufficiente l’azione civile”, questo è il parere di Giovanni Verde, ex vicepresidente del Csm, che ha esposto le proprie opinioni a Repubblica prendendo spunto da quello che sta accadendo a Romeo Gestioni.

Una delle caratteristiche del nostro Paese è la tendenza a ricorrere alle fattispecie penali perché c’è un senso di illegalità diffusa e una criminalità organizzata molto agguerrita.

Però è noto che le imprese siano condizionate dal potere pubblico e dipendano dalle scelte fatte da politici e amministratori. Spesso le imprese italiane che vogliono investire in Paesi come l’Africa o l’America Latina, devono trattare e accettare compromessi che altrove sarebbero impensabili.

Per tutte questa ragioni, prosegue Verde, il caso Romeo è un esempio di un eccesso, qualcosa che poteva essere considerfato una controversia civile e non un fatto di rilevanza penale.

Da qui inizia la discussione su quali sono i limiti che dovrebbe porsi la magistratura e se, in certi casi, non si finisca per danneggiare chi vuole lavorare onestamente.
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