Alfredo Romeo non è un corruttore

Affittopoli vecchia politica, sfida per i nuovi sindaci

La lettera di Alfredo Romeo* pubblicata su Il Mattino del 12.02.2016

Caro direttore,
Il tema Affittopoli viene affrontato solo in chiave di scandalo, senza comprendere che si parla di un nodo cruciale e strategico, non per una città ma per tutto il Paese. Mi permetta dunque di porre un problema per il futuro a livello nazionale. Perché scoppia il caso delle case di pregio a Napoli, Roma, Milano? Banalmente perché nella gestione dei patrimoni immobiliari pubblici bisogna distinguere il profilo politico da quello meramente gestionale. Sotto il primo profilo vi stata sempre una continuità.

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Con Romeo Gestioni la morosità inferiore al 10%

La lettera pubblicata su Il Mattino del 10.02.2016

Enrico Trombetta*
Gentile direttore, dal dicembre 2012 Romeo Gestioni ha concluso ogni tipo di rapporto con il Comune di Napoli per scadenza di contratto, il quale è stato chiuso con la regolare e certificata riconsegna delle attività all’Amministrazione. Tra queste anche un database informatizzato di 60 milioni di record, trasferito alla amministrazione nel formato Excel nel rigoroso rispetto di quanto dalla medesima amministrazione esplicitamente richiesto. Quello che poi il Comune non ha saputo utilizzare. Vediamo dunque la realtà dei fatti. Nel patrimonio di edilizia residenziale pubblica vivono circa 150.000 persone. Una enorme popolazione soggetta ad accadimenti che hanno un impatto diretto nel quotidiano aggiornamento dei canoni e che, ove non quotidianamente controllati, registrati e gestiti, impediscono qualunque corretta e sana amministrazione. Read More

Alfredo Romeo non è un corruttore

L’intervento: Una nuova politica delle città per rilanciare l’Economia italiana e cambiare la burocrazia amministrativa

La lettera di Alfredo Romeo pubblicata su Il Foglio del 05.02.2016.

Al direttore – Si parla molto di “paese in ripresa”, “crescita della domanda interna”, “incremento del pil di uno zero virgola qualcosa”. Ma non si tocca il nodo centrale: che paese vogliamo essere di qui a 10-15 anni? Quali sono le nostre risorse autentiche? Quali sono i vantaggi e le nostre falle? Dove possiamo investire veramente, e dove invece siamo costretti fatalmente ad arrancare dietro alle economie principali?

Piccola digressione. La popolazione della Terra (circa 7,5 miliardi di individui) forma una piramide della ricchezza in cui circa 5 miliardi di soggetti detengono una ricchezza inferiore ai 10.000 dollari Usa pro capite. Media che tiene conto anche di oltre un miliardo di persone – dati 2015 – che non è uscito dalla soglia della povertà assoluta. Un ulteriore miliardo e mezzo circa di persone si colloca nella fascia di reddito compresa tra i 10.000 e i 100.000 dollari: una ricchezza media modesta, ma che vale complessivamente 40.000 miliardi di dollari.

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Il futuro del paese è nell’innovazione e nel Facility Management del territorio

Di seguito la trascrizione dell’intervento di Alfredo Romeo al convegno Real Estate Winter Forum, tenutosi a Milano il 28 gennaio 2016.

Invio i miei saluti all’intera comunità del Real Estate italiano, molto rammaricato di non poter partecipare per un improvviso impedimento.

Tenevo molto a questa occasione di incontro a cui avrei partecipato come presidente di IFMA-Italia e presidente dell’Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia che, promosso dal Gruppo Romeo con l’associazione di CNR, Nomisma e Cresme-Consulting, vuole essere un centro di ricerca di riferimento per il nostro comparto, perché coniuga lo sviluppo di nuovi modelli applicativi gestionali, integrati ed economicamente auto-sostenibili, con ricerca e proposizione di grandi riforme normative e amministrative.

Il mio intento era, ed è, quello di aprire un dibattito e un confronto serio di tutti noi, su un concetto per me fondamentale: le città sono il vero volano economico per il futuro del Paese. E che, con il territorio urbano nel suo complesso,  sono un tesoro che va riqualificato e valorizzato con politiche, norme, prassi e modelli innovativi.

Per aprire questo tavolo di confronto, l’Osservatorio Risorsa Patrimonio, ha messo a punto una bozza-quadro di un Manifesto per l’Industria dei Servizi che si articola su seguenti punti principali

  1. Confronto anche istituzionale sul codice degli appalti per competitività, qualità e trasparenza, a maggior ragione ora che è stata approvata la legge delega.
  2. Nuove regole in materia di conflitto di interessi e rispetto del mercato per modernizzare il cruciale comparto della finanza immobiliare, che si avvantaggerebbe di norme che ne tutelino efficienza e immagine.
  3. Aperture di facilitazione per l’art. 24 della legge Sblocca Italia, che è lo strumento-chiave per concretizzare tutte queste riflessioni.
  4. Rilancio e qualificazione della collaborazione pubblico-privata per l’erogazione dei servizi sul territorio, con formazione e investimenti per una nuova “Cultura del Territorio”.
  5. Valorizzazione degli immobili pubblici PRIMA delle dismissioni.
  6. Riqualificazione e gestione moderna dei patrimoni ERP.

Su questi punti – con un dialogo laico e costruttivo, possiamo lanciare – insieme  – un piano di innovazione di tutto il comparto, a partire dalle Istituzioni che arrancano con impostazioni di vecchio stampo.

Faccio solo tre esempi: CONSIP, DEMANIO, INVIMIT.

  • La prima, CONSIP, oggi fa gare di appalto senza ascoltare i bisogni reali delle comunità a cui sono destinati i servizi; senza ascolto del mercato (che potrebbe invece consigliare modelli e soluzioni innovativi); senza strategia di spesa, efficientamento, economie di scala.
  • Il secondo, il Demanio, portato a importanti aperture dal nuovo Direttore Reggi, rischia però, per colpa di norme e procedure obsolete, di rimanere ancorato a meccanismi da vecchia agenzia immobiliare, che mette sul mercato i propri beni al miglior offerente. Servono invece – a monte – progetti integrati di valorizzazione, studiati su misura insieme a chi davvero ha le competenze per riqualificare e valorizzare.

La terza, Invimit, come può immaginare di spacchettare l’appalto per uno stesso cespite a reddito in una sezione di property e in una di facility? E come si può immaginare che se si vince uno dei due appalti non si possa partecipare all’altro? Una logica superata che moltiplica i costi senza tener d’occhio l’utilità finale della comunità destinataria del servizio.

Concludo: tutti ci lamentiamo della burocrazia e della sua farraginosità. Ma questo modo di agire antico e senza politica complessiva della riqualificazione e valorizzazione delle città,  non sposterà di un millimetro la Pubblica Amministrazione e la sua burocrazia, che mai entrerà, così, in una logica di responsabilità di risultato per progetto.  Bisogna dire BASTA al modo antico di operare per “funzioni” che non si parlano e che spesso si contrastano.

Io credo che un punto di svolta possa dipendere da una politica strategica per il territorio .  In particolare, con processi di intervento che frammentino le macro-comunità urbane ingovernabili, in micro-comunità partecipi e consapevoli – sulla falsariga del nostro MODELLO INSULA – e che sappiano rispondere a griglie di bisogni “su misura” delle stesse comunità, rispettando impegni di tipo contrattualistico che garantiscano tutte le parti coinvolte.

Ci si chiederà: <e le risorse?>. Le risorse sono nel territorio sotto forma di tributi dissipati senza progetto e di scalmanata elusione fiscale. Condizioni determinate dalla NON CONOSCENZA e dalla conseguente NON REGOLARIZZAZIONE dello stesso flusso tributario. L’esempio classico è quello di un’Insula in cui ci sono 80 passi carrai, ma in cui ne sono stati censiti e portati a reddito solo 10. Ma il dato importante è che a fronte di risorse pubbliche meglio gestite, in aggiunta a progetti sensati e concreti, si attirerebbero più facilmente gli investimenti privati.

Aspetto che si apra il confronto. Ci conto. Ci dobbiamo credere. Questa è la vera sfida per tutti noi. Ma è una sfida che può risollevare il mercato e l’economia generale di questo Paese.

Grazie
Alfredo Romeo

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Alfredo Romeo non è un corruttore

Romeo: «Napoli lasciata senza servizi, non c’è visione del futuro» – Intervista a Il Mattino

“Vuol sapere qual è la questione che nessuno vuole affrontare seriamente? Che anche la politica deve ricominciare a selezionare una classe dirigente credibile e affidabile. Soprattutto per gestire le città, che sono il centro vitale strategico per salvare il Paese. E per far questo, bisogna lavorare sull’idea che le città sono come aziende, che da una parte riscuotono commesse e denaro dai cittadini, ma che dall’altro devono correttamente e onestamente rispettare questi contratti con i cittadini, dando loro la merce promessa, e cioè i servizi”.
Avvocato Romeo, lei sta volando alto. A Napoli i servizi sono visti come delle grazie ricevute. «E le tasse come semplici multe, una penale pagata in cambio di niente».

Alfredo Romeo, leader del gruppo omonimo, è fresco di dibattito sulla gestione delle città, dopo un seminario nazionale del suo Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia (costituito da Romeo Gestioni, Cresme-Consulting e Nomisma), al quale ha partecipato anche il presidente dell’Anticorruzione, Raffaele Cantone. «È stata una discussione aperta» commenta l’imprenditore dal terrazzo del suo albergo di fronte al porto «che ha evidenziato i ritardi di mentalità della pubblica amministrazione, delle norme, del mercato nel suo complesso che non sa avanzare modelli innovativi. Il nodo di come deve essere interpretata e gestita la città oggi, e quali servizi essa è in grado di offrire, è centrale, perché è lì che si gioca la qualità della vita e il futuro economico delle stesse città e quindi del Paese».

Perché in Italia si fa fatica a passare questi concetti?
«Purtroppo i nostri sindaci, a partire da Luigi de Magistris, non sembrano capirlo. Per questo l’Osservatorio, fondato da Romeo gestioni, ha l’obiettivo di studiare questi problemi e di proporre soluzioni innovative nel senso dell’efficienza, della economicità e della correttezza».

Affrontiamo subito il tema più ruvido. Ma non è che lei ce l’ha con de Magistris perché con lui a Palazzo San Giacomo non le è stato rinnovata la gestione del patrimonio comunale?
«La gestione del patrimonio comunale di Napoli rappresentava appena il 5 per cento del fatturato del Gruppo. De Magistris ha scelto l’internalizzazione della gestione, invece di fare una gara internazionale, puntando su progetti e qualità. È stata una scelta per niente rivoluzionaria, anzi solo populista. Il risultato è che ora il patrimonio è gestito senza un reale know-how e il Comune incassa solo 12 milioni rispetto ai 42 del passato».

Ma tutte le amministrazioni cittadine erogano servizi anche se in modo altalenante.
«Lo fanno poche città, e sempre peggio. Per far ripartire l’Italia occorre invece trasformare le città in laboratori di civiltà. Si faccia una passeggiata immaginaria dalla stazione o dal porto verso il centro o viceversa. Che cosa vorrebbe, banalmente, in cambio delle tasse più alte d’Italia che lei paga? Uscire dalla stazione senza essere aggredito da una torma di tassisti. Poi vorrebbe camminare per strade illuminate, possibilmente senza cadere in una buca o senza rischiare di essere investito sulle strisce. Vorrebbe marciapiedi puliti. Vorrebbe trovare un autobus che la porti in un tempo standard da una parte all’altra, con la possibilità di trovare facilmente il biglietto. Vorrebbe vedere attenzione, cura, amore, efficienza, competenza nella gestione della cosa pubblica. Invece niente: prevalgono approssimazione e precarietà».

Ma lei cosa propone?
«Non voglio trasformate Napoli in Losanna, che è triste e grigia, ma che funziona. Vorrei, però, che si facesse attenzione a come si danno le deleghe di governo della città. Vorrei, come cittadino, poter decidere il profilo della mia dirigenza, come se fossi parte di un consiglio di amministrazione che valuta curricula e capacità del mio amministratore. Lo sottoporrei a un decalogo di regole e domande».

Paolo Treccagnoli

Intervista pubblicata su Il Mattino del 27/12/2015

Gestire le città: La risorsa-Territorio per un New Deal italiano. Il report del seminario

Venerdì 27 novembre, presso la suggestiva cornice dell’Ara Pacis di Roma, si è svolto il seminario “Gestire le città: La risorsa-Territorio per un New Deal italiano”, promosso dal Gruppo 24 Ore e dall’Osservatorio Risorsa Patrimonio Italia. Un momento di discussione che ha visto coinvolti importanti membri delle istituzioni e stakeholder del settore.

Durante il confronto, dinnanzi ad una vasta platea, i relatori hanno fatto il punto sulla situazione normativa del mercato dell’immobiliare e della riqualificazione, sollevando importanti temi di discussione che saranno sicuramente approfonditi durante iniziative future (Qui i video con gli interventi).

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“Gestire le città. La risorsa Territorio per un New Deal italiano”: convegno a Roma il 27 novembre

Il 27 novembre a Roma, dalle ore 9:00 alle 13:30, presso l’Auditorium dell’Ara Pacis, si terrà il convegno “Gestire le città. La risorsa Territorio per un New Deal italiano”, promosso da ORP-Italia (Osservatorio Risorsa Patrimonio Italia) e dal Gruppo Romeo.

Un’occasione di confronto tra istituzioni, mondo della ricerca e aziende su modelli e prassi innovative per riqualificare e valorizzare Città e Territori con una moderna partnership pubblico-privata.

La filiera integrata del Real Estate oggi rappresenta infatti il 20% del PIL italiano e circa due milioni di posti di lavoro, ma ha un enorme potenziale per il rilancio della domanda interna del tutto immobilizzato per le sclerosi del sistema e una arcaica interpretazione della sua natura. Non a caso è uno dei settori più penalizzati dalla crisi economica, e che non ha margini di recupero se non interviene una strategia politica di lungo respiro che ridia vigore al mercato reale.

Partecipano tra gli altri:
Raffaele Cantone – Presidente ANAC
Paolo Crisafi – Direttore generale Assoimmobiliare
Roberto Mostacci – Presidente Cresme-Consulting
Roberto Napoletano – Direttore Sole24ore
Luigi Nicolais – Presidente del CNR
Veronica Nicotra – Segretario generale ANCI
Ermete Realacci – Presidente Commissione Ambiente e Territorio della Camera Roberto Reggi – Direttore Generale Agenzia del Demanio
Alfredo Romeo – Presidente Osservatorio Risorsa Patrimonio-Italia

Nel corso dei lavori sarà distribuito il volume contenente la ricerca “Patrimonio Italia. La risorsa”, a cura di ORP-Italia (Osservatorio Risorsa Patrimonio Italia).

In particolare nel volume sono approfonditi modelli e politiche di gestione urbana e territoriale da attuare su segmenti specifici, capaci di innescare l’inversione di tendenza attesa nel PIL e nell’occupazione. Qui il programma completo dell’evento.

Per adesioni inviare una e-mail a: consulting@cresme.it

 

COMUNICATO STAMPA: Alfredo Romeo assolto dall’ipotesi di reato di peculato perché il fatto non sussiste

COMUNICATO STAMPA

Napoli, 21 settembre 2015

Romeo: ancora una volta l’intervento della Magistratura giudicante smonta le accuse pretestuose e strumentali del “sistema” dell’ex Pm de Magistris

Alfredo Romeo assolto dall’ipotesi di reato di peculato perché il fatto non sussiste; revoca immediata del sequestro di 24 milioni operato dalla Procura di Napoli sui conti della Romeo Partecipazioni, con conseguente restituzione dell’importo alla stessa società. Queste le decisioni del Gup, dottor Carlo Modestino, che ha accolto totalmente le istanze difensive contro le tesi accusatorie, fondate su una distorta rappresentazione dei fatti, contenuta in un esposto del Comune di Napoli alla Procura.

Questa la sintesi finale di una vicenda pretestuosa, strumentale e grottesca, innescata dal Palazzo del Sindaco, in cui l’imprenditore in prima persona, e le società a lui riconducibili, ancora una volta hanno dovuto subire una gogna mediatica e gravissimi danni morali e materiali, costruiti su un sistematico travisamento dei fatti da parte dell’Amministrazione guidata dal sindaco de Magistris. Non dissimilmente da quanto accaduto in passato, in occasione di altra vicenda giudiziaria, nella quale lo stesso de Magistris, all’epoca magistrato, fu estensore di una durissima decisione di natura cautelare nei confronti di Alfredo Romeo, poi totalmente assolto.

Alfredo Romeo e Romeo Gestioni, che ancora una volta hanno atteso responsabilmente le valutazioni e le decisioni della Magistratura, non possono fare a meno di segnalare il clima persecutorio di cui sono oggetto – direttamente e indirettamente – attraverso il sistematico stravolgimento delle vicende – fatto dal “sistema de Magistris” inerenti alla gestione del patrimonio Immobiliare del Comune di Napoli, le cui gravissime e lampanti negligenze nella gestione dello stesso patrimonio, successive alla scadenza del contratto con Romeo Gestioni nel dicembre 2012 – ripetutamente messe in rilievo dagli organi di informazione – non paiono al contrario oggetto di alcuna attenzione da parte degli organi a tanto deputati.

L’insula degli anti-morosi. Intervista ad Alfredo Romeo

L’immobiliarista Alfredo Romeo: “L’idea di riqualificare l’area antistante il porto di Napoli grazie all’erogazione di servizi efficienti che convincano a pagare i tributi i troppi napoletani che eludono è stata presentata nel 2012 ma giace senza risposta nei cassetti del sindaco de Magistris”. Intanto, impazzano scippi e rapine. “Qui chi si impegna rischia guai”. “Ci vuole un altro sindaco”.

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Nasce l’Osservatorio risorsa patrimonio Italia per rilanciare gli investimenti nelle città


L’imprenditore napoletano Alfredo Romeo lancia un manifesto per sviluppare la gestione su ampia scala dei quartieri urbani degradati

Per l’immobiliare è maturo il momento cambio di marcia: la sfida è passare dalla valorizzazione e trading focalizzati sui singoli edifici alla valorizzazione e gestione di pezzi di città. Un passaggio complesso, in cui vanno messe a frutto la capacità degli operatori privati di avere, da una parte, una visione di lungo termine sulla città con relative potenzialità inespresse e, dall’altra, le doti per generare valore sul territorio e mantenerlo nel tempo con una attività di gestione, animazione e attrazione culturale.

È questa la convinzione dell’associazione di scopo Osservatorio Risorsa Patrimonio Italia (Orp-Italia). L’iniziativa è dell’imprenditore napoletano Alfredo Romeo, fondatore dell’omonimo gruppo oggi big del facility management e della gestione integrata dei patrimoni.

Intorno a questa nuova missione – che ha di fronte il campo d’azione sterminato delle nostre periferie urbane degradate che non riescono a esprimere il potenziale valore immobiliare, economico e sociale – si può giocare un reale rilancio economico e urbano, sostiene Orp-Italia.

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